TRAMA:
Inghilterra, 1820. Tutti ne
parlano in città, è il pettegolezzo più succoso del momento... I due scapoli
più ambiti di Londra hanno fatto una scommessa per determinare chi sia il
migliore degli amanti. Ma quale donna dotata di bellezza, intelligenza e
giudizio accetterebbe mai una simile sfida? Sicuramente non lady Caroline Wynn,
uno degli esseri più pudici e riservati che la buona società abbia mai
conosciuto. Nessuna macchia adombra il suo passato, ma smentendo ogni previsione,
la donna si fa avanti. Nel corso di due settimane, ciascuna trascorsa con uno
dei due uomini, Caroline dovrà decidere chi tra di loro sia l’amante più
raffinato. Tuttavia, ciò che sembrava una proposta immorale e destinata
semplicemente a scandalizzare gli animi, diventerà una lezione di vero amore
MIE CONSIDERAZIONI:
Questo libro di Emma
Wildes mi è veramente piaciuto. Non solo è scritto bene, ma anche la storia di
prende dalla prima all’ultima pagina, inchiodandoti alla lettura. I personaggi
sono caratterizzati alla perfezione, così come la descrizione della buona
società londinese dei primi dell’Ottocento. Una società ipocrita, maschilista,
che si basa su falsità e apparenti buone maniere e che ha fatto del pettegolezzo
un’arma di distruzione di massa. Dove il buon nome e l’onore sono le cose più
preziose che si posseggono. Tolti questi, è la fine. Ed è attraverso il
pettegolezzo che si rovinano intere famiglie, dove la più piccola onta sul
proprio nome, può portarti alla morte sociale. La cosa ancora più orrenda, è
che questo non è uguale per tutti e donne e uomini non sono in parità. Infatti,
ciò che per uomo può essere la norma, non lo è per una donna. Le donne vengono
ancora viste come oggetti di proprietà, prima del padre e poi del marito. Non
hanno libertà, non possono decidere su nulla, sempre soggette alle leggi della
famiglia e della società.
Caroline interpreta
alla perfezione la figura femminile nella Londra primi Ottocento. Obbligata dal
padre a sposarsi, a diciott’anni, con un
determinato gentiluomo, passa dalla tutela paterna a quella del marito senza
poter aprire bocca. La sua volontà non conta, e il matrimonio con uomo
arrogante, sterile, insensibile, non cambia questa realtà. Solo dopo la morte
del marito, Caroline ha un po’ di libertà, ma solo apparente, in quanto deve
salvaguardare la propria reputazione, come se ne andasse della sua vita. A
questo punto,solo un’incosciente accetterebbe il ruolo di giudice in tale scommessa.
Invece Caroline, secondo me, fa una scelta coraggiosa. Avendo avuto un
matrimonio triste sotto tutti i punti di vista, vuole scoprire se la causa è
lei o lo era il marito. E per conoscere la verità su se stessa, è disposta a
giocarsi tutto, onore e reputazione.
Caroline è una donna
forte, che nonostante un passato da dimenticare, non si è inacidita, ma nutre
ancora la speranza che la vita possa essere migliore, anche se per il breve
spazio di una scommessa.
La vita invece, è
tutto l’opposto per Nicholas, duca di Rothay, che essendo uomo può condurre un’esistenza
come più gli aggrada, senza pegno pagare. E’ sempre invitato ai più importanti
eventi mondani e le matrone fanno a gara per cercare di fargli sposare le
figlie, nonostante sia uno dei libertini più famosi di Londra. Nicholas non
deve moderarsi, per lui, tutto è preso e
tutto è dovuto E anche quando, con il suo amico, il conte di Manderville, scommette
su chi sia il più abile amante d’Inghilterra tra i due, la società è solo all’apparenza
scandalizzata. In realtà è in fibrillazione per conoscere la dama che farà da
giudice, già pronta a massacrarla. Nicholas non sa ancora, che ciò che credeva
un passatempo, si trasformerà nell’esperienza più importante della sua vita e
che gli stravolgerà l’esistenza.
Nicholas è un uomo
dal cuore inacidito, che non crede più a nulla, figurarsi all’amore. Per lui il
rapporto con le donne si riduce al solo letto. I sentimenti non esistono,
tantomeno se ne parla. Nonostante ciò,
riesce a mettersi in discussione e ad
aprire se stesso, scoprendo che chiudersi in se stesso non rende la vita più
facile, ma solo vuota.
Questo libro
partecipa alla 100 Reading Challenge di Atelier dei libri.
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