mercoledì 27 febbraio 2013

PROPOSTA INDECENTE DI EMMA WILDES




TRAMA:
Inghilterra, 1820. Tutti ne parlano in città, è il pettegolezzo più succoso del momento... I due scapoli più ambiti di Londra hanno fatto una scommessa per determinare chi sia il migliore degli amanti. Ma quale donna dotata di bellezza, intelligenza e giudizio accetterebbe mai una simile sfida? Sicuramente non lady Caroline Wynn, uno degli esseri più pudici e riservati che la buona società abbia mai conosciuto. Nessuna macchia adombra il suo passato, ma smentendo ogni previsione, la donna si fa avanti. Nel corso di due settimane, ciascuna trascorsa con uno dei due uomini, Caroline dovrà decidere chi tra di loro sia l’amante più raffinato. Tuttavia, ciò che sembrava una proposta immorale e destinata semplicemente a scandalizzare gli animi, diventerà una lezione di vero amore

MIE CONSIDERAZIONI:
Questo libro di Emma Wildes mi è veramente piaciuto. Non solo è scritto bene, ma anche la storia di prende dalla prima all’ultima pagina, inchiodandoti alla lettura. I personaggi sono caratterizzati alla perfezione, così come la descrizione della buona società londinese dei primi dell’Ottocento. Una società ipocrita, maschilista, che si basa su falsità e apparenti buone maniere e che ha fatto del pettegolezzo un’arma di distruzione di massa. Dove il buon nome e l’onore sono le cose più preziose che si posseggono. Tolti questi, è la fine. Ed è attraverso il pettegolezzo che si rovinano intere famiglie, dove la più piccola onta sul proprio nome, può portarti alla morte sociale. La cosa ancora più orrenda, è che questo non è uguale per tutti e donne e uomini non sono in parità. Infatti, ciò che per uomo può essere la norma, non lo è per una donna. Le donne vengono ancora viste come oggetti di proprietà, prima del padre e poi del marito. Non hanno libertà, non possono decidere su nulla, sempre soggette alle leggi della famiglia e della società.
Caroline interpreta alla perfezione la figura femminile nella Londra primi Ottocento. Obbligata dal padre a sposarsi, a diciott’anni,  con un determinato gentiluomo, passa dalla tutela paterna a quella del marito senza poter aprire bocca. La sua volontà non conta, e il matrimonio con uomo arrogante, sterile, insensibile, non cambia questa realtà. Solo dopo la morte del marito, Caroline ha un po’ di libertà, ma solo apparente, in quanto deve salvaguardare la propria reputazione, come se ne andasse della sua vita. A questo punto,solo un’incosciente accetterebbe il ruolo di giudice in tale scommessa. Invece Caroline, secondo me, fa una scelta coraggiosa. Avendo avuto un matrimonio triste sotto tutti i punti di vista, vuole scoprire se la causa è lei o lo era il marito. E per conoscere la verità su se stessa, è disposta a giocarsi tutto, onore e reputazione.
Caroline è una donna forte, che nonostante un passato da dimenticare, non si è inacidita, ma nutre ancora la speranza che la vita possa essere migliore, anche se per il breve spazio di una scommessa.
La vita invece, è tutto l’opposto per Nicholas, duca di Rothay, che essendo uomo può condurre un’esistenza come più gli aggrada, senza pegno pagare. E’ sempre invitato ai più importanti eventi mondani e le matrone fanno a gara per cercare di fargli sposare le figlie, nonostante sia uno dei libertini più famosi di Londra. Nicholas non deve moderarsi, per lui,  tutto è preso e tutto è dovuto E anche quando, con il suo amico, il conte di Manderville, scommette su chi sia il più abile amante d’Inghilterra tra i due, la società è solo all’apparenza scandalizzata. In realtà è in fibrillazione per conoscere la dama che farà da giudice, già pronta a massacrarla. Nicholas non sa ancora, che ciò che credeva un passatempo, si trasformerà nell’esperienza più importante della sua vita e che gli stravolgerà l’esistenza.
Nicholas è un uomo dal cuore inacidito, che non crede più a nulla, figurarsi all’amore. Per lui il rapporto con le donne si riduce al solo letto. I sentimenti non esistono, tantomeno se ne parla.  Nonostante ciò, riesce  a mettersi in discussione e ad aprire se stesso, scoprendo che chiudersi in se stesso non rende la vita più facile, ma solo vuota.

Questo libro partecipa alla 100 Reading Challenge di Atelier dei libri.


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