TRAMA:
Lady Jane Beaumont è
convinta che la misteriosa scomparsa dell’amica Delphina sia legata a un club
segreto, dove i gentiluomini conducono le mogli per coinvolgerle in giochi
erotici. Decisa a indagare, Jane entra nel Club fingendo di voler comprare i
servigi di un amante, ma l’uomo mascherato che la raggiunge in camera non è uno
sconosciuto bensì Christian, il fratello di Delphina. Soprannominato Lord
Wicked per il suo scandaloso passato, Christian è da poco tornato dall’India ed
è anch’egli impegnato nella ricerca della sorella. Non esita quindi a prendere
Jane sotto la propria ala e a guidarla nel mondo proibito del Club. Con il
desiderio segreto, e interessato, di risvegliare in lei la passione…
MIE
CONSIDERAZIONI:
In questo
libro mi è piaciuto come l’autrice abbia saputo
mixare sensualità, romanticismo, mistery, dando ad ognuno di loro il giusto
spazio. Anche qui abbiamo un’ottima descrizione della società inglese dell’Ottocento,
impeccabile in società, sordida sotto la superficie. Gli uomini sono sempre i
dominatori, anche quando riguarda la ricerca del piacere delle mogli, fuori dal
letto coniugale. Maschi che prendono, abusano, sottomettono a loro piacimento
le donne, con il consenso della legge. Le femmine sono solo un mero strumento
per loro: per avere ricchezze, per innalzarsi socialmente, per continuare la
stirpe. Non vengono mai prese in considerazione come esseri umani, ma sono
semplicemente degli oggetti. Anche nei “club di piacere”, sono i mariti che decidono di portare le spose, che dettano le
regole di come devono avere piacere, con chi e quando. Le donne non sono
libere, anche se si illudono, che sfogando i propri istinti in questi club,
abbiamo ottenuto qualcosa. E’ l’uomo che decide, e si serve di questo potere
per dominare, per paura di perdere tutto. Infatti, come dimostrano Jane e
Delphina, le donne sanno essere forti, e anche quando vengono schiacciate,
picchiate, maltrattate, trovano la forza per non soccombere e risollevarsi.
Anche questo
libro partecipa alla 100 Reading Challenge di Atelier dei libri.
Nessun commento:
Posta un commento