martedì 28 maggio 2013

LADRA DI CIOCCOLATO DI LAURA FLORAND

Ladra di cioccolato è il primo libro di Laura Florand che viene pubblicato in Italia. 
La trama parla di Cade, americana, ereditiera di una delle più importanti aziende produttrici di cioccolato del mondo, che vuole entrare nella produzione di cioccolato di classe e per questo si reca a Parigi, dal più importante chocolatier, Sylvain Marquis. L'idea di Cade è quella di unire il nome dei Cade a quello di Marquis, per produrre delle tavolette di cioccolato di alta classe. 
La Florand ha una scrittura fluida, d'impatto per la descrizione delle atmosfere e dei luoghi più caratteristici della Parigi dei parigini, oltre a quella dei turisti. L'autrice sa ricreare alla perfezione le emozioni che si avrebbero se fossimo davvero a Parigi. Ed è questa parte del libro che mi è piaciuta maggiormente, quest'aria parigina, sia visiva che olfattiva,  che si respira attraverso le pagine, come se davvero anche il lettore fosse lì. E' Parigi la parte più bella e romantica del libro, questa città unica ed inimitabile.
Per il resto, il libro non mi è piaciuto, in quanto, a parte qualche situazione divertente, i personaggi  sono privi di  quella verve che serve a farli ricordare. 
Cade mi è sembrata la solita ragazza viziata, sì grande lavoratrice, ma con la convinzione che basti una carta di credito per comprare tutto, anche l'arte sublime di saper creare il miglior cioccolato di Parigi.
Sylvain, invece, nonostante l'età e il successo ottenuto, non riesce a scrollarsi di dosso la timidezza di quando era adolescente, nei rapporti con le donne e crede che nessuna possa interessarsi a lui. 
L'unico personaggio degno di nota, a mio avviso, è il nonno di Cade, James, ottantadue anni portati magnificamente. E' un vecchietto arzillo, vivace, spiritoso con la sua voglia ancora intatta di provare a produrre qualcosa di nuovo, come tavolette di cioccolato agli spinaci. E' con lui, secondo me, che ci sono i dialoghi più esilaranti e divertenti.
Comunque il libro non è da scartare, se si vogliono  passare delle ore di puro relax, immersi nel romanticismo parigino.

SEGRETI PERICOLOSI DI LISA MARIE RICE

Ho letto questo libro un pò di tempo fa, ed ancora non mi ero decisa a scriverne. Mi ci metto ora, approfittando  di questa giornata piovosa, che sembra di essere ad novembre e non quasi a giugno.
Segreti pericolosi non è il primo libro che leggo della Rice, ma è il primo che non mi è piaciuto. Certo l'autrice scrive bene e si legge volentieri e in breve tempo, però non mi ha colpito in senso positivo, non mi ha lasciato niente. Prima di tutto inizio col dire che la storia si svolge nell'arco di tempo di una settimana, poco più, in una piccola cittadina del Vermont, alle soglie del Natale. I protagonisti sono Nick, agente segreto, inviato sul posto in incognito, per catturare ed arrestare uno dei principali terroristi del mondo e Charity, seria bibliotecaria, mai allontanatasi dalla propria città natale, che quando non lavora, si prende cura dei vecchi zii. Charity conosce l'uomo che Nick vuole arrestare, ma vede di lui solo la facciata che presenta al pubblico di grande uomo di cultura e non che dietro a tutto questo si nasconde un criminale. Nick deve instaurare una relazione con lei, per apprendere quanto più possibile di questo terrorista, per poi arrestarlo. Quando si due si incontrano, ne nasce una storia appassionante, che sfocia poi nell'amore. 
Visto da questo lato, il libro ha una trama intrigante: c'è l'eroe, bello e pericoloso, che vuole arrestare il cattivo che minaccia il suo paese e che, anche se non è un modello di virtù e si porta dietro un passato fatto di violenza, ha un cuore nobile che lo porta sempre  a difendere  i più deboli. C'è poi l'eroina, una donna bella, generosa,  dall'animo gentile che vive una vita divisa tra lavoro e assistenza ai vecchi zii. Abbiamo pure il cattivo da prendere, che minaccia la  tranquillità del mondo e l'amore tra i nostri eroi. 
Eppure, nonostante questo, il libro non mi ha catturato e nemmeno i personaggi. Tutto si svolge troppo velocemente, e in un modo che non mi ha convinto. Persino le scene sensuali, descritte nei minimi dettagli e mai volgari, non mi hanno emozionato, nè coinvolto. La Rice ha come trattato tutto superficialmente, sia l'evolversi della storia, che i sentimenti e le emozioni dei protagonisti. Non sono riuscita a farmeli piacere, ad appassionarmici. Questo non perchè le vicende si svolgano in breve tempo. Ho letto altri libri della Rice, in cui, nonostante  tutta la vicenda si svolgesse  in breve tempo, mi è entrata dentro e i libri mi sono piaciuti veramente. Questa volta, purtroppo, non è andata così.  

sabato 25 maggio 2013

VENIVAMO TUTTE PER MARE DI JULIE OTSUKA

Il libro in questione l'ho preso per una lettura del gruppo di lettura di cui faccio parte, della biblioteca della
mia città. Avevo sentito elogiarlo in passato in diversi siti in rete, e quando la responsabile del gruppo l'ha proposto, l'ho votato per la curiosità di verificare se fosse vero.
La Otsuka ha scritto un libro corale, dove non c'è un singolo protagonista, in quanto protagoniste  sono le voci di queste donne giapponesi, che nei primi anni venti del novecento, lasciano la loro terra natale per andare in America a raggiungere un marito, sposato per corrispondenza. Queste donne hanno diverse età e provengono da diversi strati della società giapponese, ma tutte sono accumunate dal desiderio di cambiare le loro vite in meglio, diventando delle signore come quelle occidentali di cui hanno sentito parlare. Invece le speranze vengono subito bruciate dalla realtà, appena sbarcano in California, la loro destinazione. Prima di tutto il marito non è quello che credevano, in quanto la foto inviata loro è di un altro uomo, più giovane e bello. Poi la vita che le aspetta è quella di serve del marito, sempre ad obbedire ai loro ordini, sia fuori che dentro casa. Ed infine la casa si riduce ad una baracca vicino ai campi da coltivare, dato che il marito altro non è che un bracciante degli americani, che lavora la loro terra e si sposta a seconda delle stagioni del raccolto. Ed eccole qui, queste donne giapponesi, disilluse, trasformate in macchine per l'agricoltura, tutto il giorno chine sulla terra, al lavoro senza mai un lamento, una protesta. E così procede la loro vita negli anni, anche quando diventano madri nulla cambia. Vivono in quartieri a loro destinati ed anche se in teoria possono spostarsi in altre parti della città, si sentono e vengono fatte sentire sempre degli estranee, delle emarginate, da quegli americani che si sentono i legittimi abitanti e possessori della città. Ma tutto cambia con l'attacco giapponese a Pearl Harbor. D'ora in avanti ogni giapponese americano è visto come una spia, un nemico e rinchiuso in campi di lavoro. E gli americani, per i quali questi giapponesi lavoravano, dopo un primo sguardo sbalordito alla scomparsa di questa gente, continuano le loro esistenza come se nulla fosse. Il posto dei giapponesi viene preso da cinesi, coreani, filippini, e la vita va avanti come prima.
Libro stupendo, che tratto di un argomenti ai più sconosciuto, come i campi di lavoro in terra americana, costruiti per i  giapponesi, di cui poco si sa e si parla. Ma ancora più bello è la descrizione della vita di queste donne, donne che ancora vengono considerate degli oggetti, e la loro vita è decisa dagli uomini, che siano essi padri, fratelli, mariti. 

ASPIRAPOLVERE DI STELLE DI STEFANIA BERTOLA

Ad essere sincera, ero andata in biblioteca per prendere A nudo per te di Silvya Day e trovandolo fuori in
prestito, ho ripiegato su questo libro. Stefania Bertola l'avevo sentita nominare spesso come una nuova autrice di chick-lit italiana, però non mi ero mai convinta a leggere un suo libro.Pensavo che fosse il solito libro  definito divertente, ma che di risate non tira fuori neanche l'ombra. Questa la mia opinione senza neanche leggerlo, e giustamente totalmente sbagliata. Infatti come al solito,  le cose vanno  prima provate , poi giudicate. Capitandomi ora la possibilità, l'ho presa e non me ne sono affatto pentita. Anzi!!!!
La Bertola scrive benissimo, in modo ironico e frizzante e questo libro, nella sua semplicità , risulta esilarante, divertente, mai banale o noioso.
 La storia verte attorno alle tre titolari di un'agenzia di servizi, Ginevra, Penelope detta Penny e Arianna e alle loro vicende, sia personali che professionali. Mentre le prime due sono single, la terza è sposata e con un figlio, Giacomo, che spesso dopo l'asilo, si ferma negli uffici dell'agenzia a far compagnia alla mamma. Ginevra è l'esperta di botanica, Penny quella delle pulizie e Arianna si occupa di cucina. 
L'autrice è riuscita a creare dei personaggi veri , che vivono la vita di tutti giorni come potremmo viverla noi, e che provano sentimenti comuni ai nostri: rabbia, invidia, gelosia, amore, amicizia, dolore, compassione, desiderio, ambizione, noia, rimpianto. E questo vale sia per le protagoniste, che per tutti i personaggi secondari. Nessuno è trascurato, ognuno di loro lascia un'impronta nella storia, difficile da dimenticare. Tutti loro, nella loro semplicità, da non confondere con banalità, di cui questo libro è privo, concorrono a formare un libro col giusto mix di umorismo, amore e vitalità.
Veramente consigliato.

venerdì 24 maggio 2013

IL LIBRO DI JADE DI LENA VALENTI

Questo è uno di quei libri che quando lo acquisti, non vedi l'ora di leggere, perchè dalla lettura della trama ti  
aspetti un libro magnifico, invece niente, le tue aspettative vengono irrimediabilmente deluse. Infatti la storia mi piaceva, in quanto parlava di dei e dee mitologiche dell'antichità nordica, di vampiri, mutaforma ed esseri magici, che sono uno dei miei argomenti preferiti. Ma a parte questo, il resto mi ha deluso. Intendiamoci, la Valenti scrive bene, ha una bella prosa, il libro è scorrevole, ma i personaggi principali che noia e nervi mi hanno fatto venire. Lei, Aillen, la protagonista femminile, viziata, sempre a pretendere, sempre col dire io, io, io, come se il mondo girasse solo intorno a lei. Dall'altra parte, lui, il protagonista maschile, Caleb, arrogante, maschilista, sciovinista, il classico uomo alfa sono io che comando e tu zitta, devi fare quello che dico io. Insopportabili, li ho entrambi odiati dall'inizio, non vedevo l'ora di finire il libro, per lasciarli, non per scoprire l'evolversi della storia. Libro che poteva proprio fare a meno sia di comprare che di leggere.

LA COLLINA DEL VENTO DI CARMINE ABATE

Carmine Abate era uno scrittore a me sconosciuto, fino a che non ho letto questo suo libro, per un gruppo di  
lettura della biblioteca della mia città. 
La collina del vento narra le vicende della famiglia calabrese Arcuri, dai primi anni del 1900 fin quasi ai nostri giorni. Protagonista assoluta, oltre questa  famiglia, è la collina del Rossarco,  di proprietà degli Arcuri e  dove questi lavorano la terra che dà loro da mangiare e da vivere. Questa collina, infatti, con il loro duro lavoro, produce grano, olive e quindi olio, uva e quindi vino, quasi ogni specie di ortaggio e albero da frutto, che si può trovare in Calabria. Abate ha descritto benissimo la storia di questa gente, dei sacrifici che fanno per sopravvivere alla miseria col lavoro della terra, della vita dura che conducono in una Calabria contadina, che come il resto della campagna italiana, esige sacrificio e forza, sia fisica che mentale, per andare avanti. Gli Arcuri oltre a lavorarla, devono proteggerla  questa loro collina, dai pericoli dell'ambiente, ma soprattutto da quelli umani, rappresentati dal signorotto locale che vuole portagliela via. Lo scrittore ha delineato bene le condizioni della gente in quegli anni, che sono uguali in tutta Italia, e non si fermano alla sola Calabria. Fare il contadino è un mestiere difficile che può darti molto, se l'annata è buona, come può condurti alla miseria, in caso di annata difficile. Difatti, questa è la realtà che si vive in giro per tutta l'Italia, e chi non riesce ad andare avanti, emigra all'estero, specialmente in America. Ed un altro tema importante che tocca Abate, è appunto l'emigrazione di questa gente, che pur di sopravvivere, è disposta ad attraversare l'oceano ed abbondare le persone più care. Il modo di scrivere di questo autore, mi è piaciuto molto: è diretto. scorrevole, per niente aulico e riesce a farti entrare dentro, non solo la vicende di questa famiglia, ma tutti i personaggi narrati, ben descritti e caratterizzati. Belle le descrizioni dei luoghi, delle situazioni addirittura dei profumi e dei colori del Rossarco, che sembrano uscire dalle pagine, tanto sono vividi. Complimenti allo scrittore che ha prodotto davvero un bel libro.

ETERNA DI VICTORIA ALVAREZ

Ho letto questo libro per un gruppo di lettura e nonostante le quasi 600 pagine, si legge molto bene e velocemente. 
 Essendo però un libro particolare, bisogna trovare il momento giusto per leggerlo, se no non si riesce nè ad apprezzarlo nè a finirlo. 
La Alvarez ha creato una trama coinvolgente, ricca di suspence, che ti porta a divorare ogni pagina, travolta dalla curiosità di sapere come va avanti, come continua. La storia si svolge nell'Inghilterra vittoriana ed ha come protagonista Annabell, una ragazza figlia di una prostituta di Whitecheapel che ha il dono di vedere e parlare con gli spiriti dei morti. La trama può ricordare il telefilm Ghostswisperer, in quanto anche Annabell, essendo una medium, deve risolvere i problemi dei fantasmi rimasti nel limbo per questioni irrisolte, così che possano andare nella luce e passare oltre. La Alvarez è stata brava nel caratterizzare non solo la protagonista, ma anche gli altri personaggi, tra cui spiccano Victor e Nat, co-protagonisti maschili della vicenda. La cosa che non mi è piaciuta sono state le descrizioni dei luoghi, non le ho trovate così accurate come i personaggi. La parte che riguarda il mistery è esposta in modo tale, che solo alla fine si ha la soluzione. Il libro, dicevo, devo essere letto in un particolare stato d'animo, in quanto è una storia triste, per nulla allegra e che sia nella lettura che nel finale, ti lascia un certo magone. Nonostante questo, il libro mi è piaciuto e merita la lettura.

PIACERE MALIZIOSO DI LORA LEIGH

Piacere malizioso di Lora Leigh è un romance erotico, dove viene trattato il menage a trois, tra i gemelli Cam
e Chase e Jaci. Lora Leigh  è una  scrittrice che, pur trattando di un  rapporto a tre,  riesce a non scadere mai nel volgare, anche nelle scene più hot. Dentro le sue storie ci sono sempre amore, romanticismo, sensualità, dosati nella maniera giusta. La Leigh scava nell'animo umano, portandone  a galla i desideri più nascosti, rendendoli naturali. I suoi protagonisti non si nascondono dietro falsi pudori e non mentono su ciò vogliono.
Piacere malizioso, a differenza di Menage, è incentrato più sul rapporto tra Cam e Jaci, sul loro amore, escludendo Chase. E' un libro più "fisico" che emotivo, il rapporto a tre è sviscerato più nell'atto sessuale che in quello emotivo e Chase sembra quasi sempre il terzo incomodo. La relazione tra i tre non è stata sviscerata come tale e alla fine si traduce in un unico legame amoroso e sessuale tra Cam e Jaci.
Piacere malizioso  un bel libro,  con la Leigh che sa tracciare bene la personalità dei suoi protagonisti, rendendoli persone vive e vibranti di sentimenti ed emozioni.