venerdì 24 maggio 2013

LA COLLINA DEL VENTO DI CARMINE ABATE

Carmine Abate era uno scrittore a me sconosciuto, fino a che non ho letto questo suo libro, per un gruppo di  
lettura della biblioteca della mia città. 
La collina del vento narra le vicende della famiglia calabrese Arcuri, dai primi anni del 1900 fin quasi ai nostri giorni. Protagonista assoluta, oltre questa  famiglia, è la collina del Rossarco,  di proprietà degli Arcuri e  dove questi lavorano la terra che dà loro da mangiare e da vivere. Questa collina, infatti, con il loro duro lavoro, produce grano, olive e quindi olio, uva e quindi vino, quasi ogni specie di ortaggio e albero da frutto, che si può trovare in Calabria. Abate ha descritto benissimo la storia di questa gente, dei sacrifici che fanno per sopravvivere alla miseria col lavoro della terra, della vita dura che conducono in una Calabria contadina, che come il resto della campagna italiana, esige sacrificio e forza, sia fisica che mentale, per andare avanti. Gli Arcuri oltre a lavorarla, devono proteggerla  questa loro collina, dai pericoli dell'ambiente, ma soprattutto da quelli umani, rappresentati dal signorotto locale che vuole portagliela via. Lo scrittore ha delineato bene le condizioni della gente in quegli anni, che sono uguali in tutta Italia, e non si fermano alla sola Calabria. Fare il contadino è un mestiere difficile che può darti molto, se l'annata è buona, come può condurti alla miseria, in caso di annata difficile. Difatti, questa è la realtà che si vive in giro per tutta l'Italia, e chi non riesce ad andare avanti, emigra all'estero, specialmente in America. Ed un altro tema importante che tocca Abate, è appunto l'emigrazione di questa gente, che pur di sopravvivere, è disposta ad attraversare l'oceano ed abbondare le persone più care. Il modo di scrivere di questo autore, mi è piaciuto molto: è diretto. scorrevole, per niente aulico e riesce a farti entrare dentro, non solo la vicende di questa famiglia, ma tutti i personaggi narrati, ben descritti e caratterizzati. Belle le descrizioni dei luoghi, delle situazioni addirittura dei profumi e dei colori del Rossarco, che sembrano uscire dalle pagine, tanto sono vividi. Complimenti allo scrittore che ha prodotto davvero un bel libro.

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